VENTENNALE TRANSALPVENETA- tiriamo le somme
Il primo vagito dell'incontro è risuonato nella valle veneta verso la fine dello scorso anno quando pensai ad un ritrovo per amici, in numero ristretto e senza particolare organizzazione quando, andando a trovare la morosa e restai incantato nel vedere la collina di Asolo illuminata dal sole del tramonto dopo la pioggia d'autunno; pensai che di vedute così, qua intorno, ce n'erano parecchie ma che difficilmente ci veniva in mente di apprezzare, tanto eravamo attratti dalle montagne per eccellenza: le Dolomiti.
Ne parlai in occasione del pranzo di Natale dello scorso anno con alcuni amici e l'idea fu licenziata. Poi realizzammo che il 2023 era il ventesimo anno di attività del gruppo veneto affiliato a LISSTA. Uno più uno fa due ed ecco nato il ventennale. Nonostante fosse già da un po' che volevo fare un passo indietro, tanto per cambiare venni acclamato unanimemente a capo del progetto. Un po' di riposo mai...... UF! Meno male erano posti e strade che avevo frequentato in era lavorativa e conoscevo abbastanza bene, così nel periodo invernale il lavoro è stato fatto da scrivania affidandomi a google maps. Già il primo abbozzo mi piaceva. Città murate, storia antica e recente, opere d'arte, paesaggi da romanzi ottocenteschi e strade poco frequentate. Un mix ideale per un serpentone di moto. A primavera dopo un paio di uscite il primo intoppo: la caviglia mi fa dannare e si prospetta un intervento chirurgico che può mettere a repentaglio il progetto. Niente paura, è qui che esce la forza del gruppo.
Tu comanda e noi facciamo urla compatto l'esercito pronto a combattere per il proprio buon nome, e mattoncino su mattoncino prende forma il tutto. La location in una villa del settecento ristrutturata a B&B in un borgo meraviglioso, un rifugio montano a due passi dalla pianura eppure abbarbicato a quota alpina con vista spettacolare sulla valle del Piave. Le colline del Prosecco, tanto famose al mondo ma mai prese seriamente in considerazione nelle nostre escursioni e relative cantine che mantengono il pil regionale a livelli mondiali, i castagneti del Montello dove i fanti italiani posero strenua resistenza agli austro-ungarici nel 1918 ottenendo a costo di sacrifici inimmaginabili in vite umane la vittoria finale nella Grande Guerra. Ultime ma non ultime le città murate, ricche di storia dall'anno 1000 in poi.
Tutto è studiato, analizzato, considerato. Tutto quadra...e siamo al via.
Mi riprendo giusto in tempo; l'ortopedico mi sconsiglia di riprendere la moto e attendere ALMENO altri sei mesi; "va bene dottore, certo!" torno dall'ospedale, apro il garage, metto in moto e vado a verificare alcuni tratti che non mi piacevano. Sensazione magnifica ritrovarmi in sella e girare (con cautela) per le strade a me tanto care. Quel sabato sono rinato!
E veniamo allo scorso fine settimana.
Venerdì mattina siamo già in una dozzina a prendere posto in Villa e alla sera siamo una quarantina a chiacchierare e bere birra (meno male che mi ero premurato di avvisare il gestore di fare abbondante scorta). Il giardino ed il parco fanno da cornice un po' retrò e un po' figa ad un gruppo di amici che si ritrova dopo poco o molto tempo. Ci si saluta con calore, ci si raccontano gli ultimi eventi (o acciacchi) si chiedono notizie su alcuni che si sperava di trovare ed invece hanno dovuto rinunciare causa di forza maggiore. Applauso e mezzo di rito a tutti!
Sabato è tempo di mettere le ruote dove, fino a poco prima erano solo tracce su una mappa. Il meteo è ottimale, si prospetta una bella giornata dentro e fuori.
Infatti la mattina sono un centinaio di km di curve danzanti, prati e boschi con i colori autunnali, profumi di uva appena raccolta, fieno tagliato e fiori. Si sta bene, fa quasi caldo, la visiera rimane alzata e si respira aria di libertà e amicizia. Il serpentone viaggia senza problemi ed lo tengo d'occhio dagli specchi retrovisori con le staffette che si divertono da matti a correre su è giù per tenere liberi gli incroci ad evitare problemi col traffico. Ci sono quasi più biciclette che auto ma non è che il pericolo latente sia inferiore. Fila tutto alla perfezione. Il giro delle mura millenarie di Castelfranco Veneto, i parchi delle Ville Venete, e i monumenti ci guardano passare immobili nella loro maestosità. Il lauto pasto e poi la degustazione del prosecco con dotta spiegazione di come si coltiva l'uva, di come si lavora per ottenere prodotti diversi e soprattutto gli assaggi. Alcuni avrebbero volentieri chiuso il giro lì senza tornare alla base.
In effetti ritardiamo un pochino tanto che salto la sosta prevista ad ammirare la splendida VILLA BARBARO di Maser opera del Palladio ed ancora abitata dai proprietari. Pazienza, ci andremo un'altra volta!
Il rientro ormai è questione di minuti e lascio liberi tutti di rientrare o fare un'ultima fermata per visitare Asolo, uno dei Borghi più belli d'Italia (secondo me "del mondo").
Viene sera, la cena è occasione di ringraziare tutti (qualcuno la mattina successiva riparte alla volta di casa) per la partecipazione, ricordare assenti e brindare al compleanno del gruppo con tanto di torta e (ancora) fiumi di prosecco! Emozioni a gogò...
Domenica è degna conclusione dell' INCONTRO. Dopo pochi km percorsi ai piedi del Monte Grappa (anche quello meriterebbe un bel giro) si fa sosta a Marostica. La famosa Piazza degli Scacchi è intasata, impossibile parcheggiare, ed allora si sale al Castello Superiore. Chiuso! Fatalità arriva il custode che apre e ci dà (a noi e a qualche turista) cinque minuti per entrare all'interno e arrampicarci sugli spalti. Vista spettacolare! L'apoteosi arriva dopo una trentina di km in piano per arrivare a Cittadella, altra città murata. Se Castelfranco fu costruita dai trevigiani per difendersi dai padovani (siamo all'epoca dei Comuni), Cittadella fu eretta di padovani per difendersi dai trevigiani. Anche a quel tempo di faceva a chi l'aveva più grosso!
Il paese è in festa e il comune ci aveva promesso un parcheggio riservato a ridosso delle mura: PACCO!!!!!
Ho smadonnato un po' tanto da chiedere al primo vigile che ho trovato di andarsi a confessare al posto mio. Pazienza.
Passeggiata sul cammino di ronda e poi il pranzo finale.
Se sabato avevamo optato per il solo secondo piatto (uno spiedo sublime) oggi va di primi piatti, e con un tris di pasta fresca fatta in casa condita con sughi diversi, bagnata da tanto vino, altrettanta birra e bottiglie di acqua (faceva veramente caldo) si è concluso anche questo ventennale.
Una vera festa per tutti. Per il meteo clemente, per i posti stupendi ma soprattutto per l'amicizia e il calore che solo LISSTA, sa dare.
LISSTA: un gruppo di motociclisti nato 23 anni fa con l'intento di riunire i possessori di Transalp italiani, che ha saputo rimanere coesa nel tempo nonostante che di transalp ne siano rimasti pochi. Questo w.e. ce n'erano 4 su 27 moto. Gli altri 23 il TA ce l'hanno sempre nel cuore, giuro!
Purtroppo di foto non ne ho ma spero che qualcuno ne posti a sufficienza a suffragare il mio racconto e far crepare d'invidia chi non è voluto venire e dare un segno di solidarietà a chi avrebbe voluto esserci e non ce l'ha fatta.
Vi aspettiamo la prossima volta, con lo stesso calore e la stessa voglia di rivedervi TUTTI.
franz
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